Di Andrea Salis / 1679 visualizzato/ INTERVISTE
Proseguiamo il nostro viaggio intervistando fotografi per capire meglio il loro lavoro e carpire segreti e esperienze. Oggi parliamo con Mauro Fioravanti fotografo Ligure che ha raccontato e racconta il territorio con le sue immagini.
Ciao Mauro, grazie della disponibilità. So che è stato un periodo pieno di lavoro e ora vorresti concederti un poco di riposo ma cerco di essere meno 'fastidioso' possibile in questa nostra chiacchierata. Noi ci siamo conosciuti anni fa quando organizzasti quell'evento sulla fotografia alla Spezia. Conferenze e eventi, fu un momento molto interessante.
Prima di tutto voglio farti i complimenti per il libro (che mi devi firmare eheh). Sono stati anni difficili per la nostra provincia, passando da un alluvione a dissesti. Ma ci siamo, ti sei, rimboccato le maniche e siamo qui a raccontarci. Ora parliamo un poco di te e iniziamo con le domande.
Ricordi l’esatto momento in cui hai scattato la tua prima fotografia?
- Si, lo ricordo eccome, mi era stata appena regalata da mio padre la mia prima macchina fotografica una Fujica STX-1 con cinquantino f 1,9, corro al negozio di fotografia compro un rullino di diapositive e scatto 36 foto……morale 36 scatti orrendi c’erano tutti gli errori possibili: fotografie mosse, sfocate, troppo scure, troppo chiare, orizzonti storti…….ahahaha….. all’epoca avrei detto che avrei fatto tutto nella vita tranne che il fotografo professionista …..invece di scoraggiarmi sono andato subito dopo in libreria a comprare il Grande libro Kodak della fotografia e ho iniziato a studiare…e sto ancora studiando( l’ultimo corso seguito all’Università di Genova è di pochi mesi fa)
Da quanti anni fai questo lavoro?
Con quest’anno sono 22 anni che sono fotografo professionista, appunto perché parliamo di lavoro e non di hobby conto solo gli anni da quando mi sono messo in gioco seriamente.
Quando hai iniziato questa attivit‡, quali sono state le difficolt‡? Come si Ë evoluta oggi la fotografia rispetto a quando hai cominciato?
L’attività è iniziata nel 1995 appena finito di frequentare il master della scuola Click Up di Firenze diretta da Leonardo Maniscalchi, in un’epoca nella quale il rullino era ancora il re incontrastato della scena.
Le difficoltà all’inizio sono quelle di tutti coloro che aprono uno studio fotografico nuovo: farsi conoscere e trovare un proprio spazio, quindi investimenti economici in fiere e mostre di settore e poi lavorare sempre al meglio delle proprie possibilità, non scoraggiarsi se i risultati sono inferiori alle attese e non mollare.
L’evoluzione in questi 22 anni c’è stata, questo è innegabile, soprattutto per quel che riguarda la tecnologia ma se una foto è bella è bella indipendente da come sia stata realizzata se in analogico o in digitale.
Pensi che la fotografia si possa imparare?
Ormai sono anni che tengo workshop e corsi di fotografia e …..
….si può imparare ad usare la giusta coppia tempo/diaframma, imparare a impostare la corretta temperatura di colore, montare l’obiettivo ideale per quello scatto, comporre bene l’immagine, ma poi tocca a te scattare al momento giusto …e quello di solito non si impara e non c’è nessun programma di fotoritocco a questo mondo che faccia recuperare uno scatto decisivo perso.
Quale autore ti ha dato di piu˘ e insegnato qualcosa?
Sicuramente Leonardo Maniscalchi, mi ha sempre colpito come usava la luce, ne aveva una padronanza assoluta ed il master di fotografia svolto nella sua scuola a Firenze è stata una vera lezione di fotografia professionale.
E' vero che possiamo non ricordare la scena di un film, ma che sicuramente ricorderemo una fotografia?
Vero, una fotografia è un attimo congelato, quindi tutte le emozioni intrappolate in quello scatto sono liberate ogni volta che si riguarda quella fotografia, del film di solito si ricorda la storia più’ che il momento.
Ti sei mai sentito sotto pressione nel lavorare?
Sempre si è sotto pressione quando si fotografa per lavoro, non si può tornare allo studio a mani vuote, il committente che paga vuole un risultato che lo soddisfi pienamente indipendentemente che sia una fototessera, un matrimonio o un servizio pubblicitario, il fatto di essere sotto pressione fa concentrare al cento per cento su quello che si sta facendo, non sono ammesse distrazioni.
E come hai costruito e mantenuto questa passione per tutti questi anni, giorno dopo giorno?
Primo perché è una passione e ho la fortuna di fare un lavoro che mi sono scelto e che mi piace, secondo perché sono curioso e quindi ho sempre nuove idee da provare, terzo non mi sono mai considerato arrivato e ogni giorno lo affronto come se avessi appena aperto lo studio.
Quanto ha influito il web, le nuove tecnologie sul tuo lavoro?
Il web rende possibile con pochi click da tastiera di poter vedere servizi fotografici di fotografi di ogni parte del mondo e questo ti serve per far capire a che livello sei con il tuo lavoro, viceversa il tuo lavoro è visibile ad una vasta platea, quindi ho sempre pensato che è meglio pubblicare poche foto ma belle piuttosto che essere un postatore seriale……..ahahahah……….ma questo è un mio punto di vista ;)
Chi sono i grandiî di ogni epoca che ammira di più?
Ansel Adams per il bianco e nero
Francesco Cito e Steve McCurry per il reportage
Leonardo Maniscalchi per la moda
Patrick Di Fruscia e Peter Lik per il paesaggio
In che formato scatti di solito, quale Ë la tua attrezzatura e quale software utilizzi per gestire le tue immagini?
Sarà che quando usavo le diapositive queste ti permettevano al massimo un errore di un terzo di stop nella lettura della luce quindi ci pensavi bene prima di scattare ma continuo ancora a lavorare così, pochi scatti ma curati per non perdere tempo dopo con i programmi di fotoritocco (ho sia Photoshop CC che Lightroom CC ma operando come detto sopra al 90% dei casi uso Photoshop Elements) prediligo il Raw perché voglio il file sotto controllo, e come attrezzatura uso indifferentemente Canon full frame e Olympus OMD con obiettivi rigorosamente pro, il tutto montato su cavalletti Manfrotto.
Ci racconti come imposti il lavoro sul campo, come ti approcci la situazione che devi raccontare con le immagini?
Di solito quando esco per fare foto di paesaggio ho già in testa la foto che voglio portare a casa, quindi location, ora e attrezzatura li decido io, purtroppo non posso influire sulla natura (nuvole, vento, sole, mareggiate)e quindi mi sono ritrovato più’ volte ad andare giorni e giorni al solito posto fino a quando l’illuminazione della scena era quella che mi ero immaginato e finalmente portare a casa l’immagine desiderata.
Diverso è l’approccio se le immagini che scatto mi servono per realizzare un libro (e con l’ultimo pubblicato “Splendide 5 Terre” siamo già a tre), in questo caso le immagini devono concatenarsi fra di loro per raccontare una storia, quindi immagino più’ fotografie e non sono contento fin quando non riesco a realizzare l’ordine che mi ero previsualizzato.
Le diverse situazioni che incontri giornalmente, quanto sono diverse e quanto E' difficile affrontarle al meglio?
Avendo la fortuna di avere la mia galleria fotografica alle 5 Terre è un piacere avere a che fare con un turismo cosmopolita e scambiare pareri e consigli con fotografi professionisti che arrivano da ogni parte del mondo, questo ti arricchisce e ti fa stare sempre con i piedi per terra, ho cercato di dividere la parte di raccolta vera e propria di nuove immagini in autunno inverno e inizio primavera e la parte di vendita nei mesi estivi.
Cosa pensi del progetto fotoarts?
Prima di tutto grazie per lo spazio che mi avete dedicato,del nuovo fotoarts mi piace l’idea di uno spazio multilivello dove puoi trovare le immagini postate ed i commenti, il blog ed il forum, un qualcosa di nuovo che promette bene e di solito chi ben comincia…..
Mauro, grazie a te.