Di Christian Cantelli Podestà / 6591 visualizzato/ STORIE

In questo blog parleremo dello zerismo e del neo-post-idealismo, e di come queste nuove rivoluzionarie correnti artistiche siano venute a contatto col mondo della fotografia aprendo nuovi interessanti orizzonti espressivi.

 Nelle epoche moderne, in cui si ha un sovraccarico di immagine coincidente con una consistente decadenza del messaggio espresso, la fotografia neopostidealista decide di prescindere il mezzo di comunicazione e di relativizzare il messaggio intrinseco al portatore di realtà relativo all'immagine riprodotta;

 

sarà il punto di vista NON del fotografo artista e NON del pubblico fruitore bensì di un elemento facente parte dell'opera stessa, così oggettivata e trascendente, ad essere il fulcro nonché chiave di lettura della fotografia stessa, realtà oggettiva soggettivata,sottrazione di ogni elemento interpretativo in favore di una pura osservazione di causa effetto e contemporanea estraneità dell'osservatore.

 

 Ad ogni rebus corrisponde una precisa chiave di lettura e ad ogni proporzione la relativa scala di valore. Lo zerismo si pone nell'ottica neopostidealista come fattore non neutro quanto non-esistente, uno zero che non azzera, che moltiplica e lascia intonso ogni cosa: filtro, obbiettivo e presenza assente di un'equazione matematicamente impossibile ma praticamente indiscutibile, come tre mele che moltiplicate per zero da per risultato ovviamente sempre le solite tre mele. 

 

L'arte è la capacità di vedere cosa deve essere visto, in un'ottica zerista-neopostidealista appare come espressione intrinseca del processo visivo e cognitivo del mondo. 

 

Ove si posi lo sguardo zerista non esiste più un'angolazione differente ma solo possibilità, ciò che viene ritratto non è solo un punto di vista ma ogni possibile sfaccettatura, vi è lo scrigno della verità e si viene dotati delle chiavi per aprirlo: Un'opera ha valore non solo in sé stessa ma anche per la sua ubicazione, ed un diverso significato può acquistarlo accostandola ad altro richiamo, da qui l'affermazione del valore e significato relativo dell'opera d'arte che deve essere reinserita, riciclata,reinterpretata.

 

Si tratta dell'approccio zerista alle possibilità comunicative tra noi e il mondo e viceversa: è la possibilità onniscente di catturare, registrare e condividere i pensieri, la verità è nell'occhio di chi guarda. 

 

Uno sguardo o una visione differente del mondo non è esplicabile efficacemente se non è vissuta. Solo attraverso la fruizione dell'opera zerista se ne possono capire la prospettiva ed il significato, altrimenti sarebbe come spiegare a chi non ha mai assaggiato fragole quale sapore abbiano: è sufficiente ma necessario mangiarne per saperlo. 

 

In conclusione tre moltiplicato Zero è sempre uguale a tre in quanto la rimanenza non corrisponde mai al nulla, lo zerismo lo testimonia.

Seguiranno ulteriori approfondimenti, di seguito alcuni esempi di fotografia zerista neopostidealistica riconosciuta.